di Nicola Belfiore
In quel tempo…ops!!! Scusate. Leggo dai social, sotto il profilo Giuseppe Simone. Dopo un atto di “ipsum laudamus” non richiesto, l’autore esordisce con un preoccupante: “andiamo brevemente con ordine”, dove quel brevemente significa affrontare più di undicimila caratteri e quattro pagine in formato A4. A mo’ di lezioncina per gli sprovveduti o, se volete, come dice lo stesso Simone: per la “politica locale” (coniugate come volete questo termine: amministratori, candidati, candidabili, benpensanti, opinion leader…); vengono elencate le letterine A) B) C) D), chissà qualcuno potesse perdere il filo. Al punto “A”, Simone detto Pippo, esordisce parlando di pandemia e di momento eccezionale. L’unica reazione che provoca in me è: ma va? E chi la sapeva questa cosa? Grazie Pippo di esistere. Nello stesso punto parla di PNRR, illuminandoci che non si tratta di “astratta sigla” ma di ben altro (ancora grazie Pippo). Forse Simone, ex amministratore di questo paese per ben 10 anni, perché sto proprio parlando di lui, non sa che noi di Montalbano Notizie il 12 febbraio avevamo parlato in modo dettagliato, entrando nel merito e nelle cifre del PNRR, legga e si confronti. Si informi di più, altrimenti rischia, nel suo “innovativo e profetico” ragionamento di diventare anacronistico. Troppe le ipocrisie ed ambiguità che emergono da questo discorso della montagna e non credo proprio che chi ha amministrato per dieci anni, puntando tutto e solo sul turismo, possa ora dare lezioni su nuove visioni illuministiche e rivelatrici. Passiamo al punto “B”. Scrivere che “da lungo tempo non seguo da vicino la vita amministrativa locale, per cui non conosco bene la situazione economica finanziaria degli ultimi mesi del nostro ente”, non dovrebbe dare alcun diritto a proseguire nel discorso, qualunque esso sia, ed invece la supponenza, la presunzione e la noiosa ed irritante ostentazione del sapere del nostro Pippo, da luogo a procedere nella disamina di debiti, assunzioni, impiegati, mobilità, pensioni e quant’altro, fino ad ipotizzare un imminente dissesto o simile. Il profeta Pippo dimentica che già al suo insediamento, qualche decennio fa, i problemi erano gli stessi e, mentre adesso sciorina tolleranza e comprensione per l’eredità debitoria, lui, in illo tempore, non ha avuto alcuna remora, utilizzando i soldi dei contribuenti, a pagare un quotato esperto esterno per esaminare la situazione economica lasciata in eredità da Tortora, creando a quest’ultimo non pochi problemi. Simone chiude anche questo punto “B” col solito tormentone: “la politica locale” (coniugate come volete questo termine….) e tu, caro Pippo, sindaco ed amministratore di questo paese per ben dieci anni, come coniughi questa “politica locale”? Non sei anche tu un politico? Dieci anni di inseguimento spasmodico di un turismo mai approdato in modo così pregnante ed incisivo da cambiare le sorti del paese. Dieci anni di abbandono delle esigenze di cittadini e oggi, nelle tue profezie, a seguito di un sommesso mea culpa, enfatizzate come unico punto di interesse in una mal celata campagna elettorale. In quali meandri dei tuoi interessi si trovavano allora “i problemi quotidiani della gente”? Come mai non ti sei accorto mai delle “marginalità” e delle “periferie”? Un picco di ipocrisia suggellato dalla tua affermazione: “ripartiamo insieme da noi, dalle nostra gente e dai suoi bisogni”. A quale gente ti riferisci? Forse a quella che ti fermava per dirti che l’erba cresceva in tutti i quartieri, tranne che al castello, e ai quali tu rispondevi con la spocchia da puzza sotto il naso e classismo: “non si preoccupi signora domani porto il cavallo di mio figlio”. Tra gli sbadigli e la noia di continuare a leggere qualcosa che sa di nulla, incrocio il termine “corriera” come paletto del profeta di un ritardo culturale, economico e sociale che emerge nel nostro territorio. Credo proprio che sei rimasto solo tu a chiamare l’autobus corriera, ancora una volta, senza accorgetene, sei fuori dal tempo o forse dai tempi. Salto a piè pari il punto “C” in quanto in modo molto più dettagliano e tecnico è stato pubblicato, come già detto, su Montalbano Notizie. Il punto “D”, infine, si è perso in quanto fagocitato dalla aperta campagna elettorale, come accennato prima, di un candidato che non si vuole candidare ma che in compenso dispensa critiche, giudizi e soprattutto pronostici sullo scenario futuro amministrativo di Montalbano, con grande arroganza, supponenza presunzione ma, soprattutto, assoluta mancanza di rispetto per chi ci sta mettendo la faccia e chi vorrebbe mettercela. I giochi sono fatti, come ad un tavolo di casinò e Simone, il profeta, ha decretato ogni sorte, per gli altri ma soprattutto per se stesso. Si proprio così. In un’analisi meno angelica del “volemose tutti bene”, emerge un Pippo Simone disorientato e totalmente da solo in una tornata elettorale. L’unica alternativa, in uno scenario politico reale, per Simone detto Pippo, era quello di affiancarsi a Taranto, in una sorta di subordine, mal tollerato da chi ha fatto il sindaco per ben 10 anni. Soggiogarsi e accontentarsi magari del ruolo di presidente del consiglio. E se Taranto non vincerà? Un pensiero che non concede sonni tranquilli a Pippo. Metterci la faccia, affrontare il consenso elettorale implica aver l’umiltà per farlo e, s’è il caso, accettare anche la sconfitta. Troppi rischi, troppi interrogativi. Ed ecco l’idea del “buon padre di famiglia”, l’unica soluzione, per lui, perseguibile: il listone unico. Il profeta non si è neanche preoccupato, nella sua presunzione di riconoscersi unico depositario di verità, che, uscendo in anteprima sui social con questa profezia, ha di fatto tolto al sindaco Taranto la possibilità legittima, tra l’altro da Simone stesso riconosciuta, di: “FARSI PROMOTORE”. Come si suol dire, ha rubato la scena. Un ultimo dubbio, caro Simone detto Pippo, quando scrivi “assieme, ne sono convinto […]” , ripetuto per più volte, per poi chiudere “puntiamo ad una lista unica”, tu in che ruolo ti vedi? Visto che: A) “hai raggiunto un equilibrio ed una serenità che ti consentono di guardare con reale distacco e disinteresse l’intera materia di questa mia riflessione”(affermazione fortemente contradittoria); B) il sindaco non lo vuoi fare; C) snobbi la “politica locale”; D) hai decretato la sconfitta a tavolino dell’avvocato Todaro senza neanche concedergli la possibilità di provarci. Dobbiamo forse aspettarci una seconda lettera ai Corinzi? …ops!! Ai concittadini.