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Editoriale

Se si insegnasse la bellezza….

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di Carmela Pantano 

Nel nostro paese esistono angoli, vie, luoghi unici, magici per l’aria che si respira, per le sensazioni che fanno nascere in chi li osserva, in alcuni casi perché legati a ricordi, persone, momenti, in altri senza nessun preciso e razionale motivo, solo per una naturale ed innata bellezza. Uno di questi posti è  lo slargo che si trova in via Matrice, a fiancheggiare la basilica. Non è mai stata una piazza, pur avendone le caratteristiche, né una strada particolarmente trafficata, ha accolto manifestazioni estive, chiacchiere di quartiere nelle serate in cui il meteo le rendeva possibili, una scalinata che conduce in un vicolo bello e curato e in un punto panoramico, spesso non altrettanto in ordine ma in grado di spingere lo sguardo dell’osservatore verso un paesaggio mozzafiato.
Questa riflessioni vien fuori dal lavoro realizzato sulla scalinata che conduce al Portello, un dipinto del bravissimo Nino Ridi, dal titolo “La scala dell’incoronazione”. Nata da un progetto dell’assessore Alessia Prescimone e del consigliere Junior Rappazzo, all’interno del piano triennale per la valorizzazione e promozione turistica, questa iniziativa, tutta montalbanese, ben lontana dalle varie ceramiche “forestiere” incollate “dove capita” sulle facciate delle case, semplicemente dá bellezza ad un luogo.
“Tra gli obiettivi primari che riguardano la promozione turistica e culturale di un paese, per me,” dice l’assessore Prescimone “rientrano la valorizzazione ed il miglioramento della fruibilità e del decoro di tutti i luoghi, sia per chi vi abita che per chi viene a visitare il luogo in qualità di turista. È in quest’ottica che nasce questo progetto il cui frutto è rappresentato dalla “Scala dell’Incoronazione”, realizzata magistralmente da Antonio Ridi, che rappresenta l’incoronazione di Federico II di Svevia da parte del papa Innocenzo III, a simboleggiare l’unione tra il potere temporale ed il potere spirituale. Essa costituisce il punto di partenza per un percorso di riqualificazione che abbiamo già avviato e che completeremo con nuove opere in cantiere che, presto, vedranno la luce”.
Bisogna crearla la bellezza, farla nascere dal nulla quando non esiste, averne sempre cura e, soprattutto, non smettere mai di vederla, dandola per scontata. “Se si insegnasse la bellezza alla gente”, recita una poesia di Peppino Impastato “la si fornirebbe di un’arma contro la rassegnazione, la paura, l’omertá…”. Se ciascuno in questo luogo si impegnasse ad avere cura di un angolo di bellezza, un vaso, un’aiuola, un monumento, una chiesa, un marciapiede, così come Nino, Alessia e Junior hanno fatto con la scalinata della Matrice, come noi di Montalbano Notizie, con l’aiuto di tante persone, abbiamo fatto con il monumento ai caduti, come privati cittadini hanno fatto con la Madonna di Lourdes e la chiesa dello Spirito Santo, quanta bellezza in più arriverebbe in questo luogo, quanta tornerebbe a rivivere, ad essere nuovamente o finalmente vista dai nostri occhi. Quando poco ci vorrebbe e quanto grande sarebbe il risultato.

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