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Primo Piano

LA TERRA CHE SCOMPARE

LA TERRA CHE SCOMPARE
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Ci risiamo. Ancora una volta tocca a noi occuparci dell’amata terra, non stiamo parlando del pianeta ma di quella che quotidianamente viene prelevata dal nostro territorio e, attraverso un continuo andirivieni di camion, trasportata verso le zone note dei vivai. Un inarrestabile impoverimento di humus così prezioso e indispensabile per una rigogliosa vegetazione, un equilibrio naturale stravolto. Più volte abbiamo allertato le autorità competenti segnalando, con seria preoccupazione, questa continua extractio terrae (oltre 10 camion al giorno per diversi mesi). Ci è stato detto che questa “operazione” interessava il comune di Tripi e non il nostro, per cui tutto si è chiuso senza alcun approfondimento o ulteriori indagini, se non qualche sporadico controllo da parte dei Carabinieri di zona. Per nostra inchiesta, invece, ci siamo accorti che anche il comune di Montalbano è oggetto del prelievo terra. Questa la modalità: un organizzato servizio di “vigilanza” tiene d’occhio l’accesso della strada che porta al punto di prelievo, si aspetta il camion fino al contatto visivo e, dalla strada principale, viene poi indirizzato su una secondaria sterrata fino al luogo di carico, per poi ripartire ed alternarsi ad altri camion. Un servizio continuo che nell’itinerario obbligatorio, sia all’andata che al ritorno, prevede il passaggio proprio davanti alla caserma dei Carabinieri. Partiamo dal presupposto che la terra, così come gli alberi, anche questi tagliati oramai da decenni in modo incontrollato, sono patrimoni comuni che interessano tutti. Ogni prelievo di terra, così come ogni taglio di albero, deve essere autorizzato dalla Guardia Forestale e dalle autorità competenti. Nessuno però sa, a tutt’oggi, quanti migliaia di metri cubi di terra sono stati prelevati, quale danno ambientale è stato procurato e quale potrà essere in futuro l’impatto idrogeologico del territorio. Ci siamo detti che forse non interessa nessuno, così come è successo tempo addietro per gli alberi di Colla Barriera che, da poche centinaia autorizzati per il taglio, ne sono stati tagliati migliaia senza alcun controllo da parte di nessuno. Il nostro articolo, allora, sullo “scempio di Colla Barriera” ha portato alla ribalta la questione mettendo fine alla distruzione di un ambiente di grande bellezza. Oggi siamo qua a denunciare un fatto altrettanto grave e, soprattutto, a chiedere un immediato intervento per arginare questo fenomeno negativo del prelievo di terra. Vogliamo suscitare, in voi che state leggendo, l’indignazione per ciò che sta accadendo sotto i nostri occhi e spronare, invece, chi ha i mezzi del potere e del controllo ad una azione concreta e risolutiva come atto di responsabilità civile a salvaguardia di un bene comune.

 

 

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