
di Nicola Belfiore
Dopo essermi riappropriato di tutto il senso che il rientro nella mia splendida Montalbano ha rigenerato nel mio corpo e nella mia mente e dopo qualche giorno di totale e terapeutico riposo, decido di rimettermi in attività. Controllo la posta, scorro i messaggi ricevuti, e, come mio uso, telefono per verificare l’attendibilità delle notizie. Adesso sono pronto a scrivere il mio primo articolo “post covid”.
La mia riflessione è immediata: nonostante i proclami positivi e propositivi sull’ormai noto albo pretorio “Facebook”, il momento amministrativo a “Palazzo” non è dei migliori. Voglio proprio partire dalle ultime dimissioni volontarie del comandante di polizia municipale Salvatore Maiorana. Una figura chiave che è sempre riuscita a mantenere gli equilibri in situazioni non sempre facili da gestire e portare avanti. Oggi, Il grado di Commissario capo funzionario di Polizia Municipale, occupato da Maiorana fino a qualche giorno fa, risulta vacante e, in attesa di concorso, affidato per delega temporanea a Gelardi Gaspare. La decisione di lasciare il suo ruolo, così come lo stesso Maiorana ha confermato al telefono, è stata maturata nel tempo. Già con l’amministrazione Simone aveva inoltrato domanda all’INPS di Barcellona, poi rientrata dietro richiesta personale del sindaco. Anche qualche mese fa aveva fatto giungere all’orecchio del sindaco Filippo Taranto questa sua volontà fino a quando non l’ha concretizzata. A lui, nel riconoscere la sua disponibilità e competenza di rapportarsi con gli altri e risolvere problematiche a volte “spigolose”, porgiamo i nostri auguri di una vita futura serena. Gli scricchioli sinistri di cedimento del palazzo non sono solo da imputare, però, alle dimissioni di Maiorana ma, come ricorderete bene, anche alle dimissioni presentate qualche mese fa dal dirigente dell’ufficio tecnico Massimiliano Mobilia, costretto a fare questa manovra per attirare l’attenzione sulle problematiche, senza via d’uscita, in cui versava l’ufficio tecnico e poi rientrate a seguito di una mediazione dell’esecutivo e dell’ufficio contabile. Altro movimento al vertice, il cambio repentino della responsabile della raccolta differenziata dott.ssa Salleo, funzione passata di mano al responsabile dell’ufficio tecnico Ing. Mobilia, come se l’ufficio da lui gestito non avesse già abbastanza grane. Ad aumentare la difficoltà dell’amministrazione Taranto non posso non ricordare la scuola media con i lavori fermi da mesi e senza speranza di ultimarli, almeno per il momento, così come invece preventivato e promesso a garanzia un tranquillo anno scolastico 2021\22. Ciò, come le famiglie di Montalbano sanno bene, ha comportato un trasferimento al primo piano del call center con i disagi legati ai riscaldamenti precari e, soprattutto, mal gestiti che costringono i nostri alunni a portarsi le coperte da casa. Ad aggravare la situazione la notizia della chiusura per smottamenti e crolli dell’ormai famosissima bretella e, cosa ancora più grave, le degradazioni del manto stradale e i numerosi cedimenti delle scarpate laterali della strada, ancora in fase di completamento, che doveva, invece, arricchire Montalbano, a fronte dei circa tre milioni di euro, di una via di comunicazione con lo svincolo autostradale rinnovata, snella e duratura. Segnalazioni, quelle citate, inoltrate al RUP anche dall’ingegnere comunale Massimiliano Mobilia. Se a tutto questo si aggiunge la situazione fortemente debitoria del bilancio consuntivo, presentato in consiglio comunale, il quadro è completo e, nel contempo, è inesorabilmente compromesso anche il futuro del nostro paese. Speriamo che, così come Berlusconi, anche Il sindaco Filippo Taranto sciolga le riserve sulla sua eventuale terza candidatura in modo da far chiarezza sul futuro amministrativo che si profila all’orizzonte. Certo che a valutare l’attuale situazione, priva di ogni fermento ed interesse politico a pochi mesi dalle elezioni, c’è poco da stare allegri se, così come sembra, si propongono, come uniche novità per un rinnovamento amministrativo, nominativi come Tortora e Simone. Come dire il nuovo che avanza.