di Nicola Belfiore
Il “profeta” gongola e da consigli, dopo aver umiliato Todaro, neo sindaco, con le sue profezie sulla sicura sconfitta, indossa adesso il mantello dell’ipocrisia e, senza spostarsi dal suo tranquillo passeggiare, ha preteso l’inchino per il suo effimero ed ininfluente appoggio in campagna elettorale. In molti avevamo scommesso in un suo viaggio, come sempre in concomitanza delle elezioni (a mo’ di struzzo). Grande delusione per chi come il sottoscritto, fino alla fine, ha sperato in questo suo migrare che mi avrebbe garantito la gioia di non vederlo, oramai curvo e canuto, sbracciarsi per sentenziare, tra un segno della croce e la comunione purificatrice, sul futuro degli altri. Per fortuna solo teoria. Che peccato, la sua partenza mi avrebbe fatto gioire quasi quanto una vittoria.