
di Nicola Belfiore
Recitava così il testo di una nota canzone…”ognuno può dormir tranquillamente, ne clacson, nè sirene, né motori…”. Infatti la domenica in sé non ha nulla di così diverso dagli altri giorni lavorativi se non la peculiarità di essere un festivo. Giorni in rosso sul calendario che in modo ritmico scandiscono la settimana e che ci danno il giusto tempo del recupero fisiologico. Il sabato sera, dopo una settimana di lavoro, si esce, si va al ristorante, in pizzeria, in discoteca, si fa tardi proprio perché all’indomani è domenica. Giorno canonizzato come riposo quasi assoluto, che per noi cristiani assume una importanza biblica: Gesù il settimo giorno si riposò. La domenica abbiamo, dunque, anche la benedizione cristiana del riposo. Si sa, di questo giorno ciò che viene apprezzato più di tutti è la possibilità di poltrire a letto senza orari o impegni di sorta, tanto è domenica. Oggi, 19 giugno, invece: alle 6:52, mentre anche io approfittavo del mio giorno di riposo, un rumore fastidioso e continuo ha frantumato i…miei sogni. Mi giro, come può fare un bradipo, per controllare l’orario, da quella sempre presente sveglia sul comodino, e leggo l’ora. Oggi è domenica? Ho pensato per qualche istante, o mi sto sbagliando? Chi sta disturbando questa “quiete pubblica”? Mi è venuto subito da pensare a qualche acrobazia di un adolescente col proprio motorino. Trascino le gambe, mi affaccio dal balcone e non credendo ai miei occhi, vedo una squadra di scerbatori del comune proprio sotto casa. Stavano tagliando l’erba alle sei e cinquantadue di domenica mattina. Proprio così. Posso anche capire che scopa nuova, come si vocifera in paese con riferimento alla nuova amministrazione, fa rumore ma, in questo caso, avete frantumato i…nostri sogni.