di Nicola Belfiore
Quale profonda tristezza trasuda da quel “suggerito” comunicato pubblicato da Todaro su Facebook, social contestato dallo stesso al sindaco Taranto e, come “u gabbu”, utilizzato, invece, per i suoi sproloqui. Ancora più squallido appare il comunicato se si pensa che per contrastare Filippo Taranto si debba attaccare il ruolo di un giornale. Nella sostanza, poco o nulla ci interessa, nel nostro ruolo di giornalisti, noi lo siamo, di queste beghe da cortile. Nei nostri vent’anni di ininterrotta attività, con sacrifici personali e vero amore per un territorio, abbiamo raccolto e raccontato la storia. Nel nostro modo di essere e manifestarci, abbiamo criticato ciò che per noi andava criticato, osannato ed appoggiato ciò che di positivo abbiamo registrato e letto nei pensieri, nel pensare ed operare di una comunità. Come ha potuto ben constatare, caro Todaro, abbiamo pubblicato qualche settimana fa la sua foto in bella mostra col relativo comunicato, senza critiche o attacchi di sorta, nessun commento ha accompagnato l’articolo. Così abbiamo operato per la comunicazione del sindaco Taranto alla dirigente dell’area interessata. Questo il nostro operare: nessuno schieramento a priori, nessun preconcetto, ciò che è bello e utile va enfatizzato e promosso; quello che non ci piace lo critichiamo, anche aspramente, cercando sempre di proporre alternative e varianti. L’etica giornalistica, quella che lei non può conoscere in quanto giornalista non è, caro Todaro, ci ha autonomamente portati a dimetterci, in illo tempore, dal ruolo di direttori di un giornale nel momento in cui abbiamo messo piede nel mondo della politica. Noi siamo corretti e lo siamo sempre stati, per cui ogni accusa mossa nei nostri riguardi, come già scritto, ha lo stesso effetto di un fiocco di neve chiuso nel pugno di una mano. Le sue giravolte mentali che sanno di autogol, visto che lei è uno sportivo dovrebbe capirne il senso, le abbandoni ed imbocchi la strada politica con i nostri più sentiti e partecipati auguri. Se poi ha piacere di leggere i nostri articoli come annunciato nelle sue elucubrazioni: ”…articoli di cui daremo conto ai cittadini…” , non può che farci piacere, non faccia però l’errore di sostituirsi al senso critico dei montalbanesi sottovalutandoli così come sta apertamente dichiarando. O forse crede che gli elettori di Montalbano non sappiano addirittura leggere? Le suggeriamo, con sincera cordialità, di ridimensionare le sue convinzioni e soprattutto la sua rotta, smarrita ancora prima di partire. Parli dei suoi programmi elettorali, di come vorrebbe cambiare o rivoluzionare le cose che non le piacciono, di cosa vede o prevede nel futuro di Montalbano. Faccia emergere i suoi buoni propositi e noi avremo il grande piacere di ospitarla sulle nostre pagine senza alcuna riserva, ma per favore non ci coinvolga in quel brogliaccio mentale che ha, senza alcun pudore, pubblicato; non le fa onore.