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In Paese

A Carmelo Scaffidi

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di Marilena Lupica

Ciao Comparello bello,

amico nostro, amico di tutti. Il mio pensiero è costante e fisso su di te e sulla tua amata famiglia. Ogni giorno cerco di spulciare nei ricordi e rivivere i nostri momenti spensierati, leggiadri e pieni di lacrime di risate incontrollate che ci toglievano il respiro. Gruppo solido, sincero, che voleva e vuole solo il bene reciproco. Ogni occasione era buona per festeggiare, stare assieme; non ci si faceva troppi preamboli, ci si armava di stoviglie, cibo e si partiva. E lì erano solo risate, scherzi e tanto, tanto affetto.
Oggi cercavo di ricordare l’inizio di tutto questo, di questa amicizia sincera, di queste risate, di questo legame viscerale che univa i Comparelli. Ebbene, non c’è un inizio: noi eravamo e siamo il gruppo dei compari. Noi veniamo da una vita precedente e ci siamo ritrovati in questa, e così sarà nella prossima, all’infinito e per sempre.
Comparello bello, tu eri il ritratto della salute, della bontà, dell’onestà. Eppure, non sempre ciò che si sogna, i progetti per cui ci si sacrifica, ti ripagano. Tutto può infrangersi in un istante, in un minuto, in un nanosecondo, senza preavviso, senza poter vivere quell’apnea di ricordi a proteggere la tua armatura.
Comparello bello, dimmi che è tutto uno scherzo, dimmi che fra poco ricompari dicendoci: “Stavolta ve l’ho fatta, ci siete cascati con tutte le scarpe…”.
Non possiamo non viverti più, non possiamo fare a meno della tua presenza, della tua voce, del tuo sorriso contagioso… Tante persone hanno ancora bisogno di te… specialmente la tua famiglia e i tuoi Comparelli.
Alcune volte mi dico che tutta questa sofferenza è legata a puro egoismo, perché la tua assenza soffoca tutta quella gioia, spensieratezza, le risate che ci regalavi. Nulla sarà come prima. Sei diventato l’anello di un legame mistico, fluttuante nelle nostre menti e scolpito nei nostri cuori.
Amico nostro, cos’è tutto questo? Puoi spiegarcelo? Cos’è tutta questa rivoluzione di emozioni, che permane fissa nelle nostre pance, che risale nella gola e poi sino agli occhi, sciogliendosi in lacrime di sofferenza e tanta malinconia, nostalgia per ciò che abbiamo vissuto e avremmo potuto vivere.
Comparello bello, non diciamoci addio. Continuiamo a viverci nei ricordi, e di questi, fortunatamente, ne abbiamo tanti. Continua a starci vicino, continua a dare forza alla tua famiglia, continua a indicarci la giusta strada, la giusta scelta, la giusta parola. Poggia la tua mano sulle nostre spalle, rendici forti per sopportare tutto questo.
A presto, Comparello bello.

“Una Terra Lontana”
Vorrei vivere su una terra lontana
Senza odio ne dolore
Vorrei amare – amare – amare –
Senza chiedermi perché.
Vorrei sentire il calore di un focolare
Di una famiglia sempre assieme
Vorrei poter giocare e scherzare
Senza paura di nessuno,
Veder nascere e tramontare il sole e la luna
Dormire su un letto di fiori
Sentir la brezza e la freschezza del mattino
Accompagnata dal profumo degli alberi, dei fiori e delle stagioni.
Vorrei poter ascoltare il rumore di un ruscello come una musica
Melodiosa e serena.
Vorrei poter dire ti amo, ti voglio bene,
A tutto quello che il mio occhio vede e il mio cuore sente.
Vorrei che qui la vita non si fermasse mai,
non ci fosse né un ieri, né un oggi, né un domani
E l’unico sentimento conosciuto fosse l’amore,
un amore pulito e sincero.
Non so se vivrò su una terrà cosi
So solo che non ci vivo
E che questo è solo un vorrei di una terra lontana.

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