di Nicola Belfiore
Conosco la professoressa Maria Eugenia da sempre e ricordo un episodio, nel mio passato, in cui avevo avuto l’incarico come supplente per qualche settimana nella ex scuola Roncalli di Montalbano. Lei, forse vedendomi un po’ disorientato, è stata l’unica tra i docenti presenti in aula insegnanti ad accogliermi con un sorriso, complimentandosi per i miei primi giorni di “insegnamento” a soli 21 anni. Trascorso molto tempo d’allora, considerando pure che la sua residenza primaria negli anni è diventata Messina, ci siamo visti sempre più raramente ed in questi momenti ho avuto il piacere e l’onore, parola oggi desueta, di fermarmi a parlare più volte cogliendo, al di là del suo sapere e delle conoscenze indiscusse, l’entusiasmo di sempre, mai tramontato nel tempo. Ogni iniziativa di cui mi parlava era sottolineata dai suoi occhi brillanti, curiosi e attenti. Ha sempre creduto in ciò che ha fatto nella sua vita ed il suo essere fuori dagli schemi l’ha fatta emergere come persona e personalità. Non è portata ad accodarsi ai pensieri degli altri e la sua anima prioritariamente introspettiva la rende forte nelle decisioni e rispettosa dei pensieri altrui. A lei ho posto alcune domande incuriosito dalle sue produzioni letterarie di livello che l’hanno portata a consolidare sempre di più il suo essere scrittrice ma soprattutto il suo modo di essere.
Quando è emersa la scrittrice che è in te, cosa esattamente l’ha fatta emergere?
Ho sempre amato scrivere perché essenzialmente sono incline alla riflessione, nonostante io possa apparire di spirito estremamente libero…ma forse, ecco, il bisogno, il senso di libertà sono presupposto a questa, chiamiamola così, attività.
Ti senti appagata in questa tua nuova veste?
Non è una “nuova veste”…ripeto: ho sempre amato scrivere, giocare con le parole, con le etimologie…la mia formazione umanistica è il fondamento. Certo, la mia produzione è stata ed è appagante sul piano spirituale, dell’anima, intendo, su quello materiale…TIREMM INNANZ…alla Antonio Sciesa, grande patriota…Vendo in beneficenza.
Quali affinità tra il tuo ruolo di docente per una vita e quello di scrittrice?
L’essere stata docente “per una vita” mi ha facilitato la conoscenza dell’animo umano, ha accresciuto in me il bisogno di vedere la BELLEZZA in ogni pur piccolo spazio e nel cuore dell’uomo …e questo ho cercato di trasmettere per una vita intera.
Nei tuoi libri si parla anche di Montalbano, perché proprio il nostro paese?
Sì, quasi tutti i miei scritti trovano nel nostro Borgo l’ambientazione ideale, e lì, sull’Argimusco, su quel ieratico pianoro “i pensieri vagano” ed assumono forme reali, colpiscono l’anima come spicchi di vetro e poi si dileguano, dissolvendosi in una tersa atmosfera di cristallo”. Da “PEONIA”. Perché? Perché amo Montalbano. Lì ci sono i miei ricordi…c’è la vita, nonostante i tanti anni trascorsi fuori. Chi può dimenticare la gente di un tempo…tuo padre che ha insegnato, attraverso la sua arte, quanto sia meraviglioso e difficile cercare “la luce dentro l’imbrunire” ( Battiato) . Gente pensante, gente non dedita “esclusivamente” alle effimere esigenze e soddisfazioni delle stesse. Io sto veramente male nel vedere la mancanza di interesse verso la BELLEZZA che rende sacro il territorio e illumina le menti.
Quanti romanzi o altre opere letterarie hai realizzato fino ad oggi?
“Cronache del Borgo” tradotto in lingua spagnola dalla Prof. Monserrat dell’università La Sapienza di Roma col titolo “CRONICAS DE MONTALBANO, saga familiare. “L’inganno del ragno” tradotto anch’esso. Romanzo. “Peonia, il fiore che guarisce”. Romanzo. “I manoscritti della caverna” ambientato nel bosco di Malabotta e l’Argimusco, con impianto epistolare e presentato al Taobuk di Taormina. “Invisibili tra noi”, romanzo saggistico. La copertina riproduce una foto dell’Argimusco, gentilmente concessa da Lelio Bonaccorso, vignettista di fama. Attualmente sto completando “Il crepuscolo delle emozioni”, romanzo storico che prende avvio dai bombardamenti del 29 Luglio del 1943 sullo Stretto di Messina.
Ce n’è uno o più di uno a cui sei particolarmente legata?
Amo tutti i miei scritti. Una madre ama tutti i suoi figli… Sono però particolarmente legata a CRONACHE…perché è la storia, sotto forma di romanzo, della mia famiglia e ad INVISIBILI… Questo testo mi è costato tanta fatica…ho tradotto dal greco e dal latino i testi di tanti autori classici che con le loro opere ci hanno trasmesso tante verità sull’amore, sull’amicizia, sul desiderio di conoscenza dell’uomo e tanto altro . I personaggi agiscono in un luogo in cui non vi è dimensione spazio-temporale e sono anime che dialogano tra loro e col protagonista.
In quanti e quali paesi hai presentato i tuoi libri?
Ho presentato i miei libri per conto dell’università di Messina in occasione di convegni internazionali presso l’Università di Catania e di Palermo, con la partecipazione di docenti provenienti da varie università: Madrid, Parigi, Londra e da tante università italiane. La pandemia non ha permesso la presentazione in Spagna, in Polonia presso il CENTRO DI CULTURA ITALIANA e a Bari. Tuttavia, i miei libri tradotti sono in Spagna e i MANOSCRITTI sono stati presso il Salone del libro di Torino quest’anno ed ho presentato lo stesso testo al Taobuk di Taormina.